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CATANIA: INTERVISTA ALL'ULTIMO "MASSARO" DI VILLA VERGA
Salvatore Cristaldi ricorda ancora lo scrittore Giovanni Verga
passeggiare nella sua proprietà a quel tempo rigogliosa e ben tenuta
di Enza Garipoli
10 novembre 2004


SALVATORE CRISTALDI

CATANIA - Un berrettuccio di velluto grigio su un viso solcato da rughe quasi secolari, magrissimo come il resto del fisico asciutto. Dice di avere quasi 87 anni, Salvatore Cristaldi, l’uomo incontrato ieri mattina durante il sopralluogo in via Nuovalucello. Il suo aspetto è modesto, gli abiti dimessi ma puliti, lui non è uno qualsiasi e soprattutto non è un barbone. Lo portano, tutte le mattine, nella vecchia costruzione rurale abbandonata i ricordi della sua lontanissima giovinezza. Ce lo racconta lui stesso, mentre con un mezzo mattone di argilla rossa è intento a frantumare i tozzi di pane duro accumulati per i "suoi" animali: cioè i cani ed i gatti che la gente "butta" all’interno dell’ex proprietà dei Verga dalla strada affidandoli idealmente alle sue cure.

«I miei genitori Antonio e Maria Cristaldi, e prima di loro mio zio Michele fratello di mio padre, dal 1908 sono stati i mezzadri di questa proprietà, che apparteneva a Giovanni Verga – racconta piuttosto lucidamente Salvatore – il quale ormai anziano aveva l’abitudine di salire qui tutti i giorni dalla sua casa di via Sant’Anna. Io ero molto piccolo, ma me lo ricordo come un vecchio signore che andava in giro attorno alla proprietà, questa, dove c’era anche un "fondaco" dove venivano i carrettieri a "spaiare" i cavalli dalle cazzozze e dai carretti. Ricordo che tutto intorno c’era un bellissimo vigneto e poi c’era anche un allevamento di bovini. Giovanni Verga aveva altri due fratelli, ricordo che uno si chiamava Mario e l’altro Pietro (Verga aveva anche due sorelle: Rosa e Teresa, ndr). Mario, se non ricordo male, era il proprietario dei possedimenti di Vizzini, di cui era originaria la famiglia Verga. Negli anni successivi, uno dei nipoti di Verga, Piero, a causa dei suoi numerosi debiti vendette questa villa, che apparteneva alla sua famiglia. Poi ci furono altri proprietari, ma io non ricordo di chi si tratti.»

IL FORNO A PIETRA E LE DECINE DI BIDONI RICOLMI D'ACQUA E DI MILIONI DI LARVE DI ZANZARE
Salvatore continua a raccontare, ma le sue parole si confondono: a tratti, va con il ricordo a quando anche lui, giovane soldato, ha partecipato all’ultima guerra. E ci parla del suo avventuroso viaggio in treno fino a Savona per raggiungere il comando; ci parla della grave e misteriosa infiammazione contratta agli arti inferiori durante il tragitto per cui arrivò quasi sei giorni dopo nella cittadina ligure; ci parla anche della sua intenzione di cambiare mestiere perché non voleva fare più il contadino. Ma la vita ci fa fare quello che vuole: lui ha continuato a lavorare la terra e non si è mai voluto sposare. Adesso, con la sua piccola pensione, vive con una nipote dopo la morte, almeno a quanto a lui sembra di ricordare, di quasi tutti i suoi fratelli. E intanto, Salvatore continua a fare le molliche e dice che oramai lui fa parte del luogo della sua umile infanzia, un posto bellissimo che vede lui solo e che di sicuro assisterà anche al suo ultimo giorno terreno.

Dopo una ulteriore ricerca, il dottor Domenico Strano, di 74, funzionario di banca in pensione, ci ha segnalato i suoi personali ricordi su "Villa Verga": "Quando ero un ragazzino, sono andato molto spesso a Villa Verga con mio padre, che era molto amico dei proprietari. Anche io mi ricordo dei discendenti dello scrittore catanese, che all'epoca era già deceduto. Certamente ho conosciuto il signor Salvatore Cristaldi e sono sicuro che suo fratello maggiore, Alfio, è ancora in vita ed ha oramai la bella età di 90 anni. In passato, Alfio ha gestito un noto Lido ad Acicastello, dove vive tutt'oggi mentre il figlio gestisce un negozio di articoli sportivi sempre ad Acicastello. Ho letto il suo articolo con tanta commozione perché mi ha ricordato la mia giovinezza e perché è bello pensare che ci siano ancora persone come il signor Salvatore. Vuol dire che i bei sentimenti non sono scomparsi del tutto, nonostante i tempi."
 





 

 

 

 

 

 

 

 

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