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PALERMO -  Lavoratori Asu e Puc dell'Università di Catania: interventi concreti e organici all’Ars e a Roma. Domani, 10 gennaio, l’on. Giovanni Villari depositerà all’Ars una mozione e una interrogazione parlamentare
di Enza Garipoli
9 gennaio 2006


GIANNI VILLARI

PALERMO - La solidarietà formale non basta. Per risolvere le problematiche dei lavoratori Asu e Puc servono interventi concreti.
Da molti mesi i 229 lavoratori Asu e Puc, impegnati presso gli uffici e i dipartimenti dell’Università di Catania, compresi alcuni lavoratori che operano presso il Policlinico, stanno conducendo una battaglia per ottenere una loro più dignitosa utilizzazione. Ciò a partire dall’incremento di ore lavorative.

La richiesta, in particolare, di 151 lavoratori Puc (contratti di diritto privato), è di poter lavorare 36 ore a settimana.

In totale, come si era accennato, si tratta di 229 lavoratori di cui 151 Puc, 34 Asu (ex art. 23) e 44 (ex Lpu a carico del Fondo nazionale per l’occupazione).

Si tratta di decidere la loro stabilizzazione estendendo quanto era previsto dalla Legge finanziaria nazionale e da norme regionali per l’assunzione a tempo indeterminato come avvenuto negli Enti locali sin dal 2002.

Già nel dicembre 2005, insieme al Gruppo Parlamentare Ds all’Ars, l’on. Gianni Villari ha presentato un disegno di legge (n° 1098) che mira a trasformare tutti i contratti, in tutti gli enti regionali e non, da Asu in Puc istituendo graduatorie provinciali ad esaurimento permettendo la stabilizzazione anche dei lavoratori impegnati presso l’ateneo di Catania.

“Per questo ddl – afferma l’on. Villari – chiederò l’appoggio di tutti i parlamentari di buona volontà di ogni schieramento. Siamo a fine legislatura: il Governo regionale faccia qualcosa adesso o non ci sarà più tempo”.

A riguardo l’on. Giovanni Villari, inoltre, domani 10 gennaio depositerà all’Ars una mozione e una interrogazione parlamentare


 

 

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