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GRANDI CONTEMPORANEI
GIUSEPPE BONAVIRI


GIUSEPPE BONAVIRI DA MINEO
L'INDISCUSSA ARTE DI UN PURO CANTORE DELL'ANIMA DI SICILIA
11 luglio 2004
di Enza Garipoli
 

BONAVIRI FIRMA LE COPIE DE "IL VICOLO BLU"
AL TERMINE DELLA PRESENTAZIONE ALLA
BIBLIOTECA URSINO RECUPERO DI CATANIA
 
Grande scrittore e poeta, candidato più volte al Nobel per la letteratura,  Giuseppe Bonaviri, 80 anni a luglio, è conosciuto ed ammirato nel vasto mondo degli amanti della letteratura, quella vera, feconda e profonda che arricchisce senza scampo l'animo di chi si accosta alle sue opere.
Italiano, ma soprattutto siciliano di Mineo in provincia di Catania, cardiologo di professione, scrittore e poeta per ineluttabile vocazione il Nostro è ancora un uomo incantato dalla prossima scoperta, un poeta ancora incantato dall'Amore e che ancora sogna in versi la sua immortale Musa. Ha da poco finito di pubblicare, per i tipi della Sellerio di Palermo, il suo ultimo prezioso lavoro letterario "Il vicolo blu" che gli è valso, appena il 12 luglio scorso, il superpremio internazionale "Elio Vittorini".

Sul palco aretuseo, dove gli sono stati tributati tutti gli onori che merita, "Pippino" Bonaviri è salito con la semplicità dei grandi, lui che è abituato a mietere riconoscimenti e premi per la sua indiscussa e profonda arte, soprattutto di puro artista dell'anima. Uno scrittore conosciuto ed amato per i suoi indimenticabili romanzi: "Il sarto della Stradalunga", il più noto, che ha lanciato Bonaviri nel novero dei grandi scrittori contemporanei.

Parlando alcuni giorni or sono, con alcuni amici del mio recente e fulminante incontro con Bonaviri ho potuto riscontrare direttamente quanto sia famoso e seguito: una di loro, infatti, conosceva quasi tutte le sue opere a partire dall'indimenticabile figura di Don Pietro Scirè, il protagonista del mirabile amacord familiare ne il Sarto della Stradalunga, che è la via principale di Mineo, e ricordava ancora una frase  di Don Pietro rimastale in cuore : "Desidererei che tutti gli uomini dessero alla parola il significato di qualcosa di sacro che serve ad esprimere i pensieri nudi ed essenziali e non i vuoti sentimenti non sentiti e sterili."  E ancora abbiamo ricordato Ghigò, La contrada degli ulivi, Il fiume di pietra, Le armi d'oro, La beffaria, Novelle saracene, La divina foresta, Martedina, Dolcissimo, Notti sull'altura, L'isola amorosa, Il dormiveglia. L'ultimo, Il vicolo blu, stavano andando ad acquistarlo, per il piacere di tornare a gustare lo stile bonaviriano.

Quel ritorno al sempre roseo passato, alla prima giovinezza, tutti i ricordi, la nostalgia e l'amore per i luoghi dell'infanzia, il nostro medico siciliano trapiantato con la famiglia a Frosinone li ha sempre riversati nelle sue opere, distillandone miele per gli amanti del bello in tutte le sue espressioni e, in questo caso, nella più ispirata e densa fra le produzioni poetiche e letterarie degli ultimi tempi. In Bonaviri si sente sempre vivo il riferimento alla sua Mineo, dove ha fermato la sua vita da giovane e dove sempre si ritroverà fanciullo a fantasticare di miti e felicità eterne, dove sempre gli sarà possibile raccogliere a piene mani tutta la purezza e l'ispirazione dei suoi primi vent'anni, che sempre attendono il Poeta nel suo ritrovarsi quando si reca nei luoghi che l'accolsero per la prima volta, e non importa se il paesaggio non è eccezionale, se non è tra i più rinomati della terra: è quello il Suo paesaggio, quello che per Lui sarà sempre il più caro, quello a cui sempre vorrà tornare a riscuotere gli abbracci ed i baci più sinceri della sua gente.

A lui è dedicata la mostra fotografica, che ha fatto il giro del mondo e che lo scorso luglio 2003 è stata allestita alla Biblioteca Ursino Recupero a Catania.
La mostra "Giuseppe Bonaviri. La sua opera, la sua famiglia, la sua terra". è stata curata dal presidente dell'Istituto siciliano di storia del teatro e dello spettacolo di Catania, Enzo Zappulla e dalla componente del Comitato scientifico dell'Istituto Sarah Muscarà, che allo scrittore siciliano hanno dedicato la monografia "Bonaviri inedito", edito da La Cantinella. La mostra è stata già ospitata a Parigi ed Edimburgo, a Dublino, Palermo e altre capitali europee.

Voglio citare alcuni suoi libri poetici: "Il Re bambino" (Mondadori); "Il dire celeste" (Mondadori, ampia antologia poetica che comprende quasi tutte le poesie di Bonaviri) "L'incominciamento" (Sellerio); "Il dottor Bìlob" (Sellerio); "Il verde ramo oscillò" (Editore Manni) che comprende una raccolta di fiabe di schizofrenici raccolte assieme alla figlia Pina, psichiatra); "La contrada degli ulivi" (Einaudi),  che è la storia di una famiglia contadina durante la guerra del 1940-1945).

 

Mineo festeggia Giuseppe Bonaviri

 

Quest'anno, il 2004, è l'anno dell'ottantesimo compleanno di Giuseppe Bonaviri e per l'occasione la "Fondazione Giuseppe Bonaviri" e l'Amministrazione Comunale di Mineo, hanno organizzato una manifestazione in suo onore. Giuseppe Bonaviri, infatti, è nato a Mineo l'11 luglio 1924.
 Di rilevante importanza è stato  il convegno internazionale sul tema "Traduzioni e Traduttori delle opere di Giuseppe Bonaviri", al quale, fra gli altri, hanno preso parte il prof. Vicente Gonzàlez Martin dell'Università di Salamanca, Dominique Budor dell'Università di Parigi, Rawdha Razgallah dell'Università di Tunisi, Eugen Uricaru Presidente Unione Scrittori Rumeni e tanti altri studiosi provenienti da diversi paesi del mondo quali Belgio, Svezia, Tunisia e Polonia dove hanno pubblicato numerose opere dello scrittore, prima fra tutte "Il Sarto della strada lunga".
 Molto vicini a Bonaviri sono stati i docenti di lettere dell'Università di Catania che hanno fatto parte del centro studi sin dalla sua costituzione, tra i quali  Paolo Mario Sipala, Carmelo Musumarra, Sarah Zappulla Muscarà e l'avvocato Vincenzo Zappulla, questi ultimi fanno parte della "Fondazione Bonaviri" rispettivamente nei ruoli di vicepresidente del comitato scientifico e membro del Consiglio d'Amministrazione.
Presente anche il presidente del comitato scientifico Gianvito Resta accademico dei Lincei. Di recente, a Mineo, è stata allestita una mostra dal titolo "La lunga strada di Bonaviri a 50 anni da "Il Sarto della strada lunga".
 Si è trattato di una nutrita esposizione di opere di narrativa, poesia, critica, saggistica e giornalismo attraverso i quali è stata ripercorsa la lunga attività dell'illustre autore menenino che, nella sua originale produzione letteraria, ha reso Mineo "protagonista"…
"Come altre volte ho detto, Mineo, il mio paese, in provincia di Catania, ha sempre favorito la nascita di poeti e pensatori tra contadini e artigiani: per tradizione, per clima, aure, venti, fasce elettromagnetiche terrestri, lunari, solari, metabolizzati per fantasiose spirali di acidi desossiribonucleici…." brano tratto da: Follia (pagine autobiografiche) Società di Storia Patria per la Sicilia orientale, Catania 1976.

 Scrittore noto in tutto il mondo, Bonaviri ha avuto alti riconoscimenti e numerosi premi, per ultimo il Vittorini ed il super Vittorini. Candidato al "Premio Nobel" fin dal 1984, è entrato in diversi anni nella cinquina finale. Gli è stata conferita la Laurea in Lettere "Honoris causa" dall'Università di Cassino (14 gennaio 1988) e dall'Università di Catania (25 ottobre 1999).

"I festeggiamenti degli 80 anni di Bonaviri - ha dichiarato il sindaco di Mineo Giuseppe Castania - unitamente al convegno che abbiamo organizzato, rientrano in quel vasto e per certi versi ambizioso programma che vorrebbe Mineo culla della cultura nel Calatino. Nel caso specifico, continua il sindaco nonché Presidente della “Fondazione Giuseppe Bonaviri”, l’intento è quello di celebrare ancora una volta l’imprescindibile binomio Bonaviri-Mineo. Proprio i luoghi e i personaggi locali, esempi semplici di quella genuina cultura contadina di un tempo, rappresentano, infatti, i protagonisti quasi assoluti dell’opera “Bonaviriana”. La “Fondazione” ha cominciato a muovere i primi passi e si propone, con questa ed altre manifestazioni, di divulgare il patrimonio artistico del nostro “Peppino” .
 Bonaviri, che ha partecipato alla fase iniziale dei lavori del convegno, si è poi trasferito nel Municipio di Catania dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria.

 
 
 
 
 
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